12.10.14

Il CV di ser Filippo


Ieri parlavo di lavoro con mia figlia minore. Fresca di laurea Marta infatti è alle prese con la difficile arte di convincere qualcuno ad assumerla. Un'arte in cui pare che essere sinceri non sia la strategia migliore, come ricordava Marta qualche tempo fa qui.

Marta mi segnalava inoltre come oramai molte aziende abbiano software specifici per la gestione delle domande di lavoro, che ricercano nei CV una serie di parole chiave necessarie a selezionare chi far passare alla fase successiva, quella in cui un umano esaminerà tutta la documentazione al fine di decidere quali candidati chiamare per un colloquio. E battere la macchina richiede qualche tentativo in più.

Poi nel colloquio il candidato dovrà sostenere domande del tipo "quale consideri essere il tuo punto di forze e quale quello debole". La risposta ovviamente prevede l'elencazione di difetti che per il futuro datore di lavoro potrebbero essere solo manna piovuta dal cielo, tipo: "sono maniaco della precisione e troppo attento al dettaglio"...


Devo dire che anche senza software c'è da chiedersi cosa siano in grado di capire i reclutatori dalla lettura di CV e lettere motivazionali, ne parlavo un paio di anni fa qua.

Chissà come si comporterebbero oggi sofware e recruiter incaricati di selezionare l'architetto responsabile per la costruzione della cupola del Duomo.

La domanda di Filippo Brunelleschi sarebbe infatti chiaramente da respingere: con studi da gioielliere e con un attività nel campo della scultura, apparirebbe palese l'assenza di una solida documentazione attestante una esperienza pregressa nel settore delle costruzioni di grandi cupole in muratura...

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