Era una definizione che mi aveva colpito perché seppur piccola in confronto ai vicini, l'Eritrea è comunque più estesa di Austria, Portogallo, Repubblica Ceca, per restare in Europa.
E anche nel resto del mondo farebbe la sua figura come paese di media estensione: con i suoi 121,000 km quadrati è pur sempre più estesa della Pennsylvania, e ben 6 volte più grande di Israele, che non ricordo di aver mai sentito definire come "il piccolo stato mediorientale".
Era un po' di tempo che non la sentivo, sospetto per la scarsa presenza dell'Eritrea sulla scena mondiale, ma comunque speravo che fosse stata archiviata.
Ed invece no, lunedì scorso, in occasione di alcuni eventi asmarini ecco qua la Associated Press rispolverare la definizione, mi immagino frutto della pigrizia copia-incolla di qualche redattore sottopressione, ed ecco la definizione diffondersi a macchia d'olio nella rete e sui giornali abbonati al servizio.
Mi immagino che qualche vecchio amico eritreo sarà pronto a vedere in questa definizione qualche oscura cospirazione nei confronti del suo paese, in fondo le dimensioni hanno un loro peso nel gioco geopolitico, e insistendo nel dirti che sei piccolo in sostanza ti chiedono anche di stare zitto ed obbedire.
Uno stato d'animo, quello della vittima predestinata dei giochi delle potenze che ho incontrato spesso nei miei anni sull'altopiano.
Non so però se sia proprio così: ho il timore che la radice sia più nella percezione che l'occidente ha del mondo in generale e dell'Africa in particolare, la percezione di chi non si rende conto che non è l'Eritrea ad essere piccola, ma l'Africa ad essere un continente enorme: un continente che come ci fa notare sopra la bella carta di Kai Krause, potrebbe contenere al suo interno, Cina, Stati Uniti e ed India, più qualche grosso stato europeo a riempire...
E del resto da sempre vediamo il mondo proiettato su una carta geografica, quella di Mercatore, che per le distorsioni proprie del sistema di proiezione, ingrandisce sensibilmente ciò che sta più vicino ai poli, percui l'Alaska ci appare grande quanto il Brasile che è invece quasi 5 volte più esteso, la Groenlandia ci appare sterminata e sicuramente più estesa del subcontinente indiano, che invece nella realtà è di un terzo più grande.
Una carta che sembra fatta apposta per sottolineare l'importanza del nord del mondo, anche in termini di estensione
Da molti anni circola fra chi si occupa di sviluppo la carta di Peters, una carta del mondo dove invece i diversi continenti sono rappresentati per estensione con un procedimento di calcolo e proiezione che tiene in considerazione forma e dimensioni effettive.
Il risultato è quello che molti conoscono, ed il cui difetto, per usare la critica di un geografo con un certo senso dell'umorismo, è quello di far sembrare i continenti come tanti calzini stesi ad asciugare.
Stesi ad asciugare o meno, questa è la nostra terra, e almeno fintanto che tutti non saremo coscienti del fatto che le comunità di persone, che a volte si chiamano stati, contano a prescindere dalle dimensioni, sarà bene prenderne atto.
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