Violence from any side is inexcusable, but deadly force from a democratic state is a cardinal sin. It strikes at the heart of democracy (Jay Naidoo).
La frase riportata non e' l'unica e non sara' l'ultima dedicata alla riflessione sugli eventi di 3 settimane fa nella miniera della Lomin a Marikana. E' tuttavia quella che esprime forse in modo piu' stringente il pensiero di molti di coloro che avevano a suo tempo combattuto l'apartheid sugli eventi che hanno portato alla morte di 44 persone per mano della polizia, nella miniera di Marikana.
Mano a mano che si chiarivano le dinamiche dei fatti e' divenuto sempre piu' chiaro come la versione ufficiale, che riportavo qua, non era sufficente a spiegare gli eventi. Troppi i morti colpiti alle spalle, troppi quelli caduti lontano dalla zona dove sarebbe avvenuto l'episodio che avrebbe costretto all'uso estremo della forza (come detto dalla polizia subito dopo gli incidenti).
Fra qualche mese la commissione indipendente d'inchiesta fornira' una versione forse piu' realistica degli eventi e magari sara' costretta a convenire con le parole di Jay Naidoo: La violenza delle parti non e' giustificabile, ma l'uso estremo della forza da parte di uno stato democratico e' un peccato capitale. Colpisce il cuore della democrazia.
E probabilmente dovra' inevitabilmente ricordare come le forze di polizia debbano fare ancora molto per essere all'altezze dei loro compiti, se e' vero, come sottilineava qua una commentatrice sudafricana, che gia' nel 2010 il direttorato indipendente per i reclami si era trovato a dover indagare su ben 1769 casi di persone decedute mentre in custodia delle forze di polizia o come risultato della loro azione.
Ma certo e' evidente come la tragedia di Marikane sia un punto di svolta per la societa' sudafricana, il momento in cui l'intera nazione si e' trovata costretta a misurare la distanza della realta' dal sogno un po' patinato proposto dai mondiali di calcio del 2010.
E se per il resto del mondo forse le immagini di Marikana sono gia' passate nell'archivio, i sudafricani si interrogheranno ancora a lungo sul che fare, e non vi sono dubbi che non sara' un processo indolore.
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