Pateka Mtintsilana è una sudafricana che dirige una piccola organizzazione di East London, nell'Eastern Cape.
Ho avuto l'opportunità di conoscerla qualche mese fa, in occasione di un suo viaggio in Italia per partecipare ad un po' di iniziative di presentazione delle attività della sua organizzazione.
Loaves and Fishes network, (la rete dei i pani e dei pesci) infatti opera anche grazie al contributo e sostegno di OXFAM Italia e Coop, ed è stato proprio ad una loro iniziativa che ho potuto sapere di più sul lavoro di Pateka.
Ad una lettura distratta delle iniziative della organizzazione non si vede molto che la differenzi dalle molte ong che si danno da fare per aiutare i bambini nei paesi in via di sviluppo. Ci sono gli asili, gli impianti sanitari, i pozzi, aiuti ai bambini sotto forma di vestiti e cibo e formazione degli operatori.
Tutte cose che chi si occupa di progettazione di interventi per l'infanzia conosce bene. Eppure c'è una particolarità nel lavoro di Pateka che mi ha colpito subito mentre me lo raccontava: loro non costruiscono nuovi asili, non avviano nuovi centri, non formano nuove persone, o almeno non è questo il loro obbiettivo principale. Loro partono da quello che già c'è, dalle strutture che ai livelli più poveri della società si sono formate per rispondere a necessità insopprimibili, e lavorano al miglioramento della qualità di quei servizi.
Perché la filosofia di Pateka e dei suoi colleghi è che in ogni comunità ci sono potenzialità che possono essere sviluppate.
Per essere più chiari: le statistiche ci dicono che in questa o quella baraccopoli informale non ci sono servizi scolastici, e la politica può confermarci che mai ci saranno, per motivazioni che possono essere di carattere economico come legate alla precarietà di insediamento magari destinati alla demolizione.
Eppure se ci addentriamo fra le baracche scopriamo che ci sono persone che hanno cura dei bambini della vicina quando è al lavoro, o che forniscono gratis, o più spesso a pagamento piccoli servizi educativi e di sorveglianza.
Quelli o assai più spesso quelle, perché l'Africa cammina quasi sempre con il passo delle donne, sono i soggetti destinatari dell'intervento di Pateka.
I contenuti educativi offerti sono spesso modesti, e vanno migliorati, le strutture sono fatsicenti e vanno riabilitate, i bambini sono poverissimi e vanno aiutati con il materiale scolastico e con il cibo.
L'organizzazione stipula accordi specifici con le strutture in cui vengono previsti interventi di formazione per gli operatori e per le strutture, ed obbiettivi di standard qualitativi da mantenere. E costruendo su quello che esiste e con attenti monitoraggi viene raggiunto un risultato positivo per tutti i soggetti coinvolti, compatibile con quello che c'è, sostenibile e ben lontano dalle tante cattedrali nel deserto che fanno parte del panorama dell'Africa.
E sopratutto ancora una volta scopriamo come in ogni contesto di persone ci siano risorse umane preziose su cui poter fare conto, e che spesso non c'è assolutamente la necessità di importarle.
Gli interventi di Loaves and Fishes sono stati recentemente indicati dal trust SOMAFCO (Solomon Mashlangu Freedom College) come miglior intervento in Sudafrica nel campo dell'educazione per la prima infanzia.
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